domenica 26 agosto 2012

Una cosa non mi piace della Puglia

A me la Puglia piace. E purtroppo mi piace tanto mangiare il nostro pane, i nostri dolci, le nostre fritture, le parmigiane, le caponate, le frittate, i gelati, i carboidrati, le salsicce, i panzerotti, i Martini che costano poco, i panini col salame piccante e scamorza e ketchup, e altre mille cose buone e caloriche.
A me della Puglia non piace prendere 3 kg.


venerdì 24 agosto 2012

sette giorni

Caldo. Sudore. Bagagli. Polo. Tshirt di Haring. Primo giorno a casa a mare. Alba. Tramonto. Molo. Bagni di pomeriggi. Scarpe. Vesciche. Sabbia. Tarallini. Pesto. Paura. Corse. Pullman e autisti nervosi. Pulizie. Spese rumene. Caldo. Sudore. Monte Sant'Angelo. Ostie con le mandorle. Grotte. Templari. Quartiere Yunno. Pulsano. Teutonici. Lidi. Freddo delle 6. Colazioni. Pelle rossa. Fiori. Aperitivi che sono cene. Film. Castel del Monte. Agriturismi. Trani. Mare. Rullino finito. Quartiere ebraico. Caldo. Sudore. Gelato. Bar Blu. Panzerotti. Pianoforte. Tshirt di Valentina. Treno. Caldo. Sudore.


Tu.

Noi.

mercoledì 15 agosto 2012

E' Ferragosto per tutti

I pomeriggi in cui dovrei pensare al Decreto Legislativo del 29/10/1999 n° 490 e invece penso a tutt'altro.

martedì 14 agosto 2012

giovedì 9 agosto 2012

Fuori è un mondo freddo. Qualcuno mi protegga da quello che desidero o almeno mi liberi da quello che vorrei.

Settembre è da sempre il mio capodanno. Il mio anno lo misuro da un settembre all'altro. In questo mese inizio cose e ne finisco altre e i fuochi pirotecnici ci vorrebbe adesso e non il 31 gennaio.
Quest'anno potrebbe essere il mio ultimo anno a Firenze. Non è la mia città di nascita, ma mi ha adottata e io le voglio un gran bene. Allora capisco che anche le cose non tue possono essere ugualmente parte di te, dei tuoi pensieri, del tuo modo di essere. Capisco che una città per essere perfetta non deve per forza avere il mare o le stelle chiare di notte, ma deve avere le risposte alle tue domande, una qualunque. Io non lo so ancora se ha risposto ai miei perché, forse nemmeno ce li ho dei perché. So solamente che quando arrivo, da qualunque parte, con qualunque mezzo, quando arrivo a Firenze, mi sento proprio a casa mia.
Purtroppo però il mio mondo è composto da scelte che mettono al primo posto cose che non ci sono a Firenze e forse nemmeno in Italia. Non mi meraviglierei se anche io decidessi un giorno di essere un cervello in fuga, anzi, penna in fuga. L'arte in Italia è pesantemente trascurata e io avverto questo con un forte disagio e avere un lavoro che abbia attinenza con questo mondo è un'impresa davvero ardua.
Ad oggi, nonostante mi legano a Firenze i momenti di stimoli frizzanti in Accademia (che sembra strano ma ci sono stati, però insomma sono contenta che quest'anno sia finita), le sue viuzze, i brividi di P.zza della Signoria di notte, i pomeriggi agli Uffizi quando nevica e altre mille cose che hanno contribuito a essere la persona che sono adesso, con non poco dispiacere sono pronta a prendere le mie cose ed andare, ma soprattutto a fare. Forse ha davvero ragione Baricco quando "Sono gli altri le strade, io sono una piazza, non porto in nessun posto, io sono un posto" e se sono un posto allora starò bene ovunque. Ovunque ci sia un modo per essere felici, un modo ormai antico di fare il lavoro per il quale si è studiato, una rivincita dell'arte all'Italia.
Un anno è lungo e tante cose possono accadere. Sono certa dell'esistenza della Legge dell'Attrazione, tanto lenta quanto valida. Magari tra un anno sarò qui, con una nuova fiducia e un ottimismo concreto, con tanti sogni che trovano finalmente il loro spazio nella realtà, magari a Parigi, Apricena, Londra, magari Firenze.



Sono una sognatrice, lo so.




venerdì 3 agosto 2012

La mia giornata tipo.






proiezioni

Il corso magistrale che sto facendo in Accademia a me piace molto. Mi piace l'idea di poter andar andare un giorno a dirigere gallerie o anche solo lavorarci. Organizzare e allestire spazi espositivi, lavorare all'interno di un museo, avere contatti con artisti e mercenari, festeggiare ai vernissage e cercare di vivere all'interno del sistema dell'arte oltre che lavorarci e invecchiarci mi piacerebbe davvero davvero un sacco.
Io a sessant'anni vorrei essere più o meno così.