lunedì 8 novembre 2010

Hermes

Ho sempre ascoltato mia madre quando mi raccomandava in tono minaccioso e spaventoso di non appoggiare mai le mie grosse natiche su water altrui, quelli degli autogrill in primis. Un problemone per tutte le donne, credo, per me sicuramente, perché stare in equilibrio senza appoggiarsi coi muscoli che accusano il non aver mai fatto sport e che cominciano a tremare, tenere la borsa senza farla appoggiare, perché la mamma diceva anche di non appoggiare niente a terra specie negli autogrill, che se la tengo solo con una mano mi sbilancia perché è pesantissima, piena di scontrini, porta assorbenti anche se non hai le mestruazioni, bottigliette d'acqua, astucci, matite abilmente fottute all'Ikea, scontrini e fazzoletti che, cazzo manca la carta igienica e non ho i fazzoletti (che troverai quando arrivi a casa, ovviamente), avere nella testa il viso di tua madre con dito indice alzato e sguardo minaccioso, pensare che se tocchi "Oddio mi verranno orrende ed enormi e puzzolenti pustole e non potrò più fare l'amore, fare la pipì"... E poi si chiedono perché andiamo in bagno sempre in due, noi donne.
Ma non è di questo che voglio scrivere, adesso.
Volevo appunto dire che io l'ascolto mia madre anche se non ci crede. E l'ascoltavo anche quando lei si raccomandava di non far cadere a terra il termometro. Pensavo da piccola che sprigionasse onde malefiche e mortali se si fosse rotto e da sempre l'ho maneggiato con cura, come le bottiglie di vetro con dentro le barche anche se ero convinta che se si fossero infrante, le barche potevi poi gettarle in mare e avrebbero navigato davvero e non ci sarebbe stata tempesta o marea a distruggerle e forse era proprio questa la vita giusta per loro, come uccelli in gabbia che vivono guardando il cielo e pensando che il loro vero posto nel mondo è una nuvola.
Ora misuravo la febbre, che sono raffreddata e rincoglionita. E ho pensato che adesso i termometri li fanno tutti digitali. E quindi, a me dispiace un sacco davvero adesso non aver mai rotto un termometro. Essermi persa una danza folle e ordinata di palline di mercurio che si spargono sul pavimento. E sarebbe stato bellissimo, per me, vedere quella dolce e piccola e magari lenta disfatta.

2 commenti:

Giuseppe Di Bernardo ha detto...

A parte che le tue non sono "grosse natiche", in questo post, ci sono dei passaggi davvero dolcissimi. <3

Mari_fashion designer ha detto...

<3