martedì 9 novembre 2010

Una cosa che detesto è non poter vedere la pioggia. Di notte, se sono sveglia e se sono sotto le coperte, io mi affaccio per vedere la pioggia fuori la mia finestra, sempre, anche se fa freddo.
Per vederla ho bisogno però di un lampione. Mi piace vedere quei brandelli di nuvole commosse in controluce e vedere i cerchi concentrici che formano nelle pozzanghere. La mia finestra adesso affaccia su una corte interna, buia e piena di finestre che alle undici di sera chiudono, che di pomeriggio accendono le luci.
Ma ne sento il rumore, adesso. Il rumore di milioni di gocce che battono sui vetri freddi.
L'ho scritto spesso altrove, che quelli del segno della Vergine sono, come dice Tondelli, un po' malinconici, autunnali. Io lo sono tanto, stasera specialmente. Sono triste perché ho tanta paura per la tesi, per gli ultimi esami, per il mio futuro che è, come quello di tanti altri giovani come me, precario e nebbioso. Sono triste perché piove e non riesco a vedere. Sono triste perché ho mangiato troppi biscotti e dovrei essere a dieta.
Oggi però ho comprato gli Smarties, altri ancora. Sono più piccoli degli M&M's ma sono colorati uguali. E più buoni perché il tubo, che da bambina mi sembrava enoooorme, mi durava un sacco. Me li mettevo in una mano e in base al mio stato d'animo ne sceglievo il colore, cosa che faccio ancora adesso. Ora ne ho mangiato uno marrone, perché nero non c'è. Però poi ho ricevuto un sms di un'amica dolcissima che mi scrive sempre cose belle e inaspettate, ho visto il mio libretto e gli ultimi meravigliosi voti, ho ricordato quella cosa del "Vola solo chi osa farlo", ho letto un po' di Baricco e sfogliato una rivista che costa tanto ma che è bellissima e allora ora ne prenderò un altro: giallo.

2 commenti:

Giuseppe Di Bernardo ha detto...

La prossima volta che stai così, chiamami che corro <3

Mari_fashion designer ha detto...

Sei un tesoro :) Grazie <3