martedì 15 febbraio 2011

E non è perché è San Valentino.

Allora.
Non è che mò perché il mio fidanzato mi ha regalato una cosa bella e utile gli dedico tutt'e cos. Anche perché lui lo sa che io gli dedico sempre mille robe, a partire dai miei pensieri, dalle mie attenzioni, dai miei gesti, che sono ben più importanti di due disegnini minchia fatti per staccare dai libri di Cinema o per divertirmi un po'. Comunque, siccome so che lui mi legge, glielo dico anche qua che mi piace da matti. Mi piace proprio stare insieme a lui, perché probabilmente Platone aveva ragione quando parlava della vecchia cosa banale del frutto a metà, eppure mi sa che c'aveva ragione, perché il Dibamore mi sembra proprio che sia la parte che mi manca. Anche quando mi arrabbio, lui è lì. E io mi sento tanto bambina capricciosa che piange e vuole tutti attorno a sè per poi mandarli via, eppure lui è lì. Lui è lì che magari lava la cucina mentre io sono imbronciata sul divano e so che tanto quando finisce viene a sedersi vicino e io non aspetto altro (ma anche se mi stai leggendo, fai finta che non lo sai). E poi io anche vorrei esserci proprio sempre per lui. Che, minchia, la luna è stata fatta per specchiarsi dentro di lui. Perché è bello fuori e buono dentro (sì, donnacce invidiose, è perfetto e MIO). E poi a me fa pure ridere, anche se a volte mi sento tanto Penny.
Poi, lui crede in me. Capisci? Crede in me, crede che io abbia qualcosa. Io anche credo in lui, nei suoi progetti, nei suoi occhi.
E poi ha quel (mamma, non leggere e vai subito alla riga successiva) culetto che è di una statua greca, altrochè.

Insomma. Sono innamorata, per come lui è e per quello che mi fa essere.
Ciao Dibamore, a domani che c'abbiamo tango.