giovedì 26 maggio 2011

Frida Kahlo, via de' Pandolfini, Firenze.

Tu lo sai bene: non ti riesce qualcosa, sei stanco e non ce la fai più.
E d'un tratto incontri nella folla lo sguardo di qualcuno -uno sguardo umano-
ed è come se ti fossi accostato a un divino nascosto.
E tutto diventa improvvisamente più semplice.
(A. Tarkovskij)

Oggi ero in segreteria a risolvere quelle robacce burocratiche. Ero un po' agitata, gli applicati di segreteria spesso soffrono di bipolarismo secondo me e quindi incontrarli per me e la mia attività neuronale ogni volta rappresenta un grosso rischio. Sono arrivata, la gente attendeva il proprio turno col numero in mano, come al banco dei formaggi e dei salumi al supermercato. C'era una mia amica, che mi fa sempre ridere un sacco. E una signora peruviana. Parlare con lei credo mi abbia rasserenata un sacco. Lei è di quelle persone che non sono proprio per niente come me, perché sono in pace col mondo. Vivono a contatto con la terra, col cielo. Il cielo è più azzurro se li guardi con i loro occhi, la terra feconda. Sono un tutt'uno armonioso con ciò che li circonda. Insomma, il mio opposto. E quando trovo queste persone io sono sempre felice, sono felice di conoscere persone che hanno pois che esplodono da tutti i pori perché io, lo dico sempre, in fondo sono una persona in bianco e nero. 
Quindi insomma, sono piena di revisioni, di scadenze, di cose da fare.
Ma sono serena, un po' più serena, perché è vero che a volte conoscere una signora, un signore, un ragazzo, un bambino, una ragazza, una bambina, può davvero migliorare la giornata.

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