venerdì 1 aprile 2011

"Ma io sono pronto, sono quasi pronto. Non sono proprio prontissimo, ma ecco se voi mi date un mese e mezzo, sei-sette settimane, a fine aprile io sono pronto." (Nanni Moretti-Aprile)

Preparare la cena e alle 20 c'è ancora la luce.
Il mandorlo in fiore, e i ciliegi.
Gli starnuti delle persone e i raffreddori nelle aule d'università.
Maniche corte e sciarpe a fiori o a pois.
Vetrine piene di shorts e maglie a righe orizzontali blu e bianche che nemmeno Kate Moss.
Fragole.
Gelato che prende il posto della cioccolata calda.
Le pubblicità della Somatoline e "vorresti anche tu addominali scolpiti da esibire in spiaggia? Usa il nostro nuovo attrezzo-usa il nostro nuovo bruciacarboidrati-usa il nostro nuovo gel!"
Il mare.
Il sonno.
La tesi.
Le scarpe di tela colorate.
E' Aprile, è primavera. E la primavera non la vedo propriamente come una rinascita, ma come una specie di malinconia. Come un torpore, come quello di quando suona la sveglia e guardi che ora è e ti dici che maimaimai più farai così tardi la notte prima.
E io non so descriverla bene, adesso, a parole. Ma con un pianoforte, qualcuno ci è riuscito benissimo.

2 commenti:

Giuseppe Di Bernardo ha detto...

Tu sei la mia primavera per nulla malionconica <3

Mari_fashion designer ha detto...

Tu sei tutte le stagioni che invadono il mio cuore <3