Ochei. Le cose iniziano a essere pesanti, come certe nuvole.
Sono stanca, emotivamente, psicologicamente. Sono stanca di andare in Accademia e a fine giornata poi è come se fossi rimasta sotto le coperte, perché non sanno nulla, non vogliono sapere nulla, dobbiamo aspettare. Aspettare.
Io posticipo tutto. Come ha detto qualcuno che non ricordo, sono così tanto abituata a procrastinare che morirò con almeno due settimane di ritardo. Però poi, quando è Giugno, un po' di fretta inizierei anche ad averla.
Sono triste.
Penso al mio futuro, penso a questi problemi nati non per colpa di noi studenti e che però ci riguardano. Penso ai miei sogni. Penso a me. E mi stanco. Giorno dopo giorno.
In questi giorni piove. Oggi sono uscita con la felpa. Il cielo è grigio. Ed è il tempo migliore che possa riflettermi.
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