Che io e il mio DibAmore balliamo il tango lo sappiamo, lo sapete tutti anche perché lo dico a chiunque.
Oggi avevo particolare nostalgia delle nostre lezioni, che a me piacciono perché ridiamo, ci muoviamo, ci pestiamo i piedi, siamo stretti e poi ci compriamo le brioches calde prima di andare a casa. Fatto sta che mi sono imbattuta in una poesia, bellissima, di Tiziana Monari, che riporto qui. La cosa mi ha ispirata e c'ho fatto un disegno (ma il disegno in sè, ovvero le due gambe, l'ho visto on-line. L'ho copiato e cambiato, poi. Oh, lo dicevano anche i grandi pittori che in arte non si ruba ma si copia!) che pubblico.
È un tango argentino
un violino tzigano nell'aria
una carezza di memorie lontane
è musica che entra nel sangue
gonfiando le labbra
odore di tabacco tra i denti.
È un uomo dagli occhi d'argento che porta un cappello
sfiorando lieve la mia vita di neve
è un rosso damasco
una danza selvaggia
è energia che riempe le gambe.
È uno scialle da zingara
una musica che cresce impetuosa
avvolge e conquista
è un tango argentino
un coltello di sangue e passione
è cuore e castigo
gelosia che consuma vendetta
ed è nero negli occhi
passione poi fuoco
parole d'amore che sfiorano appena
e io mi muovo sicura
le tue mani che mi cingono i fianchi
all'ombra dell'ultima rosa.
2 commenti:
Bellissimo, amore mio <3
Mancano anche a me, ma per te le lezioni sarebbero superflue, visto quanto sei brava. Devi aver imparato il tango in una vita precedente.
Brava fotografa, brava disegnatrice, brava tanguera...
<3 Grazie amore!
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